Scambi culturali

Aliz Duica
presidente Fondazione ECER in Romania

È bello guardare verso una strada che prosegue, ma che nello stesso tempo consente di camminare anche tra i ricordi, le realizzazioni compiute, le persone incontrate, la fatica e i sorrisi. Rispondere sempre secondo le necessità, adattandosi ai bisogni del momento, calcolando con precisione le risorse a disposizione, è sempre stato il nostro modo pratico di procedere.
Fare un bilancio è però difficile, perché è impossibile misurare l’attività in tutta la sua complessità. Ma specchiarci negli occhi dei bambini e vedere che anche oggi brillano di felicità quando ricevono un po’ più di amore, attenzione e disponibilità da parte di chi si mette a disposizione collaborando con la Fondazione, riflette appieno i valori a cui ci ispiriamo e ci incoraggia a proseguire.
Il semplice fatto che dopo vent’anni la Fondazione sia ancora attiva ed efficiente è un segnale di professionalità e dobbiamo farlo notare senza falsa modestia.
In questo momento dedicato alla riflessione, dobbiamo ricordare soprattutto i nostri più cari e preziosi collaboratori: la dottoressa Veronica Drăghici e il dottor Victor Ionita, che si occupano soprattutto dei bambini più piccoli, la direttrice del Liceo professionale Mariea Tarau, padre Milea Mihai della mensa dei poveri… e tantissimi altri che si sono attivati nei diversi centri e progetti di Buzău! Dobbiamo pensare anche alle autorità locali, che ci hanno sempre sostenuto. Abbiamo camminato insieme superando le difficoltà e realizzando tutto quello che era stato concordato.
Abbiamo sviluppato gli scambi culturali e professionali con la SPAI, gli stage per gli studenti della SUPSI, gli interventi mirati per rispondere a tanti piccoli e grandi bisogni, tenendo il passo con i frequenti cambiamenti della realtà locale e risolvendo i problemi che a volte bloccavano i progetti sul posto. Il lavoro che abbiamo fatto confrontando con rispetto, attenzione e affetto le reciproche esperienze ci ha arricchito.
Quando, in passato, avevo dovuto interrompere la mia collaborazione con l’associazione Bambini in Emergenza di Mino Damato, ero convinta che non mi sarei più attivata in campo sociale. Ma poi ho incontrato Gabriella Balemi: mi ha colpito con il suo carisma, il suo modo di fare così autentico, professionale, aperto ed efficiente, sincero e sempre adeguato ai bisogni più disparati. Sono ripartita accanto a lei adoperandomi con tutto il cuore. Oggi sono molto contenta di essere cresciuta a fianco delle persone molto professionali che ECER ha portato in Romania. È stato un grande onore collaborare con questa grande famiglia: penso a tutti quelli che negli anni hanno lasciato il segno della loro presenza nei vari progetti iniziati, sostenuti e affinati da ECER. Con tutti mi complimento per quello che è stato fatto e a tutti faccio i miei auguri per quello che ancora verrà!