25esimo ECER

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Giorgio Comi e Gabriella Balemi
alla presentazione del libro

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il tavolo dei relatori
al Centro professionale tecnico di Locarno (CPT-SPAI)

Delicatezza e forza

La prima presentazione al pubblico del libro “Viaggio nel Paese delle Meraviglie” dedicato ai 25 anni di attività di ECER in Romania ha permesso di ripercorrere non soltanto le tappe di un lungo percorso, ma soprattutto di mettere in rilievo i valori cardine del volontariato.
Li ha condensati in due semplici parole Paola Solcà, che ha portato la sua testimonianza di responsabile degli stage all’estero degli studenti della SUPSI, menzionando delicatezza e forza. Sulla delicatezza e quindi l’importanza di accantonare la tentazione di imporre interventi inquadrati nella nostra realtà per aprirsi all’ascolto e alla scoperta di altri contesti si sono soffermati alla conferenza che si è svolta martedì 15 febbraio 2022 al Centro professionale tecnico di Locarno (CPT-SPAI) anche gli altri relatori, moderati con particolare brio dal giornalista RSI Alessandro Bertellotti.
Il fotoreporter di Torino Mauro Minozzi, che sin dagli inizi è stato sempre vicino all’associazione, l’ha privilegiata negli scatti, evitando il sensazionalismo. Giorgio Comi dell’Associazione InOltre, che ha consolidato i progetti di formazione, l’ha sempre posta in cima alle priorità. Michel Candolfi, vicedirettore del CPT, che ha dato il suo contributo fondamentale alla pubblicazione del volume e proseguito i gemellaggi tra allievi, ha ricordato l’esperienza dei giovani apprendisti con gli anziani di un centro di accoglienza per persone bisognose. Un’immagine che chiude idealmente il cerchio. ECER, nei primi Anni Novanta, si era attivata con i bambini più piccoli degli orfanotrofi, per poi continuare a seguirli negli studi e nella formazione professionale, fino ad offrire agli anziani in difficoltà un taglio di barba e capelli, e il gesto di affetto da parte della classe di apprendisti parrucchieri in trasferta a Ulmeni. Mentre per quanto riguarda la forza Gabriella Balemi, che con il suo diario fa da sfondo alla storia di un viaggio lungo ben oltre 25 anni, ha ricordato l’importanza di sapersi adattare al cambiamento continuo.

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gli apprendisti parrucchieri al Centro per anziani
di Ulmeni durante il gemellaggio del 2012

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alcune studentesse della SUPSI
che hanno partecipato agli stage in Romania
con Gabriella Balemi e Paola Solcà (ultima a destra)

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parte del Comitato ECER con i relatori
al centro Michel Candolfi, vicedirettore del CPT

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La seconda presentazione, organizzata in occasione
della Settimana della solidarietà e contro il razzismo
in collaborazione con FARIntercultura si è svolta
martedì 22 marzo a Chiasso in via D. Alighieri 10
nella sede della Fondazione youLabor

Da Torino si è collegato in video Mauro Minozzi.
Michel Candolfi e Valeria Togni hanno presentato
il libro di ECER. Ha moderato Giorgio Comi.
Ha partecipato alla serata anche Matteo Taddei
che ha illustrato con le sue foto le poesie
di Mabonge Dona Adelaide “In Burundi si vive”.

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Dal diario di Gabriella

Nel 1995 ho cominciato a collaborare attivamente anche con Veronica Drăghici, la pediatra che gestiva un orfanotrofio nel centro di Buzău. Il 1 marzo è nata la nostra grande amicizia: ci lega ancora oggi e ci permette di continuare a lavorare insieme dopo tanti anni, ai nuovi progetti.
Allora si occupava già senza risparmiarsi di un’ottantina di bambini fino ai due anni di età. Il tasso di adozioni era molto alto e grazie agli interventi esterni mirati alla formazione e al sostegno del personale, la presa a carico dei bambini continuava a migliorare, anche se restava da risolvere il dramma dell’abbandono.
Ho conosciuto presto anche suo marito Ion, scomparso il 4 giugno 2018, che era un rinomato chirurgo. Anche lui sin dall’inizio è sempre stato vicino a ECER con professionalità, amicizia e tanto entusiasmo. Ha sempre sostenuto i progetti e accolto tutti con generosità e desidero ricordarlo con particolare gratitudine e immutato affetto.

La pediatra Veronica Drăghici

Non lontano dal centro di Buzău, in un quartiere destinato alla demolizione, era stata realizzata una mensa per i poveri e i bambini della strada. Tutti i progetti destinati all’accoglienza degli emarginati erano coordinati da padre Milea.
Alcuni operai ci avevano mostrato con aria fiera i locali che erano riusciti a recuperare con il loro lavoro, ricavandoli da vere e proprie catapecchie. Con il materiale riciclato offerto dalla popolazione avevano costruito un dormitorio, una scuola e un laboratorio per occupare i ragazzi più grandi e favorire la loro integrazione nella società. Tra i più bisognosi vi erano anche numerose persone in situazione di handicap. Molte si trascinavano per strada chiedendo l’elemosina.
Da allora, padre Milea ha portato a compimento grandi cose. Questo personaggio straordinario e carismatico ha creato centri di accoglienza per i bambini di strada, per le donne che subiscono violenza e per gli anziani abbandonati. Ha inoltre costruito scuole, mense e altri atelier di apprendistato.

Tra gli incontri che mi hanno maggiormente segnata, ricordo anche quello con Mino Damato. L’avevo raggiunto una mattina a Singureni con Veronica, la direttrice del Centro dei piccoli orfani. Io lo conoscevo solo di fama: sapevo che era un giornalista impegnato e si occupava di bambini sieropositivi.
Veronica aveva bisogno di consultarlo: l’Aids era ancora una realtà nascosta e si era poco informati.Con noi c’era il fotoreporter di Torino Mauro Minozzi.

Printre întâlnirile care m-au marcat în mod special, o amintesc şi pe acea cu Mino Damato. L-am întâlnit într-o imineață la Singureni, cu Veronica, directoarea Centrului micilor orfani. Îl cunoșteam după renume: știam că era un ziarist foarte ocupat şi se ocupa de copiii seropozitivi. Veronica avea nevoie de sfatul lui: Sida era încă o realitate ascunsă şi era puţină informație. Cu noi era un fotoreporter, din Torino, Mauro Minozzi.

All’appuntamento al cantiere del villaggio per i Bambini in emergenza siamo arrivati tutti in ritardo. Compreso Mino Damato, che ci è venuto incontro sorridente e con una montagna di bastoni di pane per gli operai. Ce ne ha subito offerto un pezzo e abbiamo cominciato a parlare come se fossimo amici di lunga data.
Lui era molto preoccupato perché nel pomeriggio doveva riunirsi coi responsabili rumeni della Protezione dell’infanzia. Per proseguire i suoi progetti aveva bisogno di una serie di documenti. Noi li avevamo già pronti e casualmente sottomano: glieli abbiamo subito messi a disposizione e ricordo che fu una grande emozione.
Con Mino Damato abbiamo visitato l’ospedale Victor Babes, dotato di un reparto per i bambini sieropositivi dove lavorava la sua assistente Aliz Duica, che ci ha presentato con entusiasmo.
Da quel giorno i nostri rapporti si sono consolidati. Mauro ha realizzato un reportage.
Mino ha completato la sua struttura per i bambini in emergenza, che ha gestito fino alla morte. E Aliz è diventata il nostro punto di riferimento in Romania.

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Aliz Duica, coordinatrice ECER in Romania

L’incontro con Aliz non lo riesco a definire:
sin dal primo momento è scattata una profonda intesa.
Io ho imparato molto da lei e ancora oggi, dopo tanti anni, la fiducia e l’amicizia sono rimaste inalterate.
Abbiamo condiviso molto, cercando nuove strategie per migliorare la condizione dell’infanzia e il futuro dei giovani orfani.
A una giornalista che le aveva chiesto di raccontare la sua giornata, aveva risposto che per lei il sole è sempre alto:
“Non percepisco mai il tramonto che segna la fine di una giornata. Vivo una realtà senza tempo. Non esistono giorni, ore, minuti: solo l’amore, che fluisce in una spirale orientata verso l’alto, ma che mi mantiene ancorata alla dimensione terrena e ogni tanto mi riporta alla realtà.
“Mi sorprende a volte l’arrivo delle notti (forse sono le mie notti) e le interpreto come se fossero i simboli del riposo che sommergono temporaneamente le fatiche accumulate.
Questa mia giornata, oltre che dalla luce del sole, è illuminata da una luce inesauribile e dall’amore immenso che mi sanno trasmettere i bambini. Per assicurare a tutti loro una quotidianità colma di affetto e garantire una realtà il più vicino possibile a quella di una famiglia, io devo percorrere continuamente e senza sosta un lungo cammino.

Scambi culturali con i bambini della Romania, CH-6598 Tenero-Contra
info@culturomania.ch